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El Niño: tra fine dicembre e inizio gennaio previsto il suo picco massimo

di

centro meteo italiano

El Niño sempre più intenso: ormai ha raggiunto il suo picco massimo, atteso tra fine dicembre e inizio gennaio.

El Niño tra fine dicembre e inizio gennaio previsto il suo picco massimo

El Niño sempre più intenso: ormai ha raggiunto il suo picco massimo, atteso tra fine dicembre e inizio gennaio. Fonte: bom.gov.au

El Niño: tra fine dicembre e inizio gennaio previsto il suo picco massimo – 22 dicembre 2015 – Il fenomeno di El Niño, nome con cui è conosciuto il fenomeno dell’ENSO (El Niño Southern Oscillation), che tiene banco nell’Oceano Pacifico equatoriale da ormai 10 mesi, essendo stato dicharato ufficialmente lo scorso mese di marzo dalla NOAA, è ormai vicino al suo picco massimo, che dovrebbe raggiungere, stando alle ultime proiezioni, a cavallo tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. Tutti i principali paramentri indicatori dell’evento non hanno mai smetto di rafforzarsi, arrivando a raggiungere valori quasi record, in linea con quelli di El Niño 1997-1998, ancora il più forte di sempre: il fenomeno di quest’anno si sta però rivelando molto forte, essendo già classificato come il secondo più intenso mai registrato. Ma cos’ è esattamente El Niño, questo particolare evento che porta le acque equatoriali dell’Oceano Pacifico a scaldarsi anomalamente andando ad influenzare il clima di tutto il pianeta? […]

El Niño ormai completamente sviluppato a dicembre toccherà il suo picco massimo

El Niño è ormai completamente sviluppato e toccherà il suo picco massimo tra dicembre e gennaio. Fonte: nature.com

El Niño è una teleconnessione atmosferica, ovvero un fenomeno in cui sono accoppiate una componente atmosferica, cioè l’oscillazione meridionale (Southern Oscillation), che consiste in un cambiamento dei livelli di pressione nel Pacifico centro occidentale, una componente oceanica, ovvero El Niño, che invece consiste in un riscaldamento delle correnti marine nel Pacifico centro orientale. Sono numerosi i fattori che giocano un ruolo importante nella formazione di El Niño anche se in nessuno di essi può essere individuata la causa scatenante. In pratica, El Niño consiste in un anomalo riscaldamento delle acque oceaniche lungo le coste di Ecuador e Perù, che di conseguenza fa aumentare anche la temperatura dell’aria a contatto con la superficie marina che a sua volta fa diminuire il gradiente di pressione tra il Pacifico orientale ed occidenatale: questa diminuzione del gradiente barico debilita di conseguenza anche gli alisei che spirano tra Perù ed Indonesia, essendo minore la differenza di pressione. Con i venti affievoliti, diminuisce anche la risalita delle acque profonde dal fondale marino, che sono più fredde, la quale fa in modo che le acque superficiali si riscaldino, riportandoci nuovamente alla situazione iniziale: in questa maniera, non importa quale sia il fenomeno scatenante, poichè una volta che una qualsiasi di queste situazioni si verifichi, viene messo in moto il loop che porta alla formazione de El Niño. […]

La regione 34 del Pacifico è quella utilizzata per poter dichiarare condizioni di El Nino o del suo opposto, La Nina

La regione 3.4 del Pacifico è quella utilizzata per poter dichiarare condizioni di El Niño o del suo opposto, La Niña. Fonte: ncdc.noaa.gov

Abbiamo detto che ormai El Niño di quest’anno, già il secondo più forte di sempre, sta raggiungendo il suo picco massimo, con i principali parametri indicatori di tale condizione che sono però paragonabili a quelli record del 1997-1998: nelle ultime settimane tutti i paramentri sono stati +1°C oltre la soglia critica, uguagliando il precedente record. Altro record già archiviato da El Niño 2015 è quello della temperatura superficiale più elevata: a novembre infatti, nella regione 3.4 del Pacifico, che approssimativamente copre la parte centrale dell’Oceano tra Asia e America Latina, è stata registrata un’anomalia di +2.35°C, di +0.02°C superiore al precendente primato del 1997-1998, che nello stesso periodo e nella stessa zona aveva fatto segnare un’anomalia di +2.33°C. Ma questo record significa anche che El Niño di quest’anno si può classificare come il più forte di sempre? La risposta è no: in primo luogo bisogna aspettare che questo raggiunga il suo picco massimo, a cui ormai è prossimo, e successivamente è necessario capire che misurazioni adottare pe stabilire l’eventuale primato. El Niño di quest’anno però si avvicina molto al record del 1997-1998, essendo comunque al secondo posto degli eventi più forti mai registrati. Continuate a seguire i prossimi aggiornamenti, in cui conosceremo l’entità di questo El Niño che si presenta comunque come uno dei più intensi mai registrati.

a cura di Martina Rampoldi

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