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La Niña: nuovo avviso, con il fenomeno che ha il 60% di possibilità di svilupparsi

di

centro meteo italiano

Condizioni neutrali nel Pacifico ma c’è il 60% di possibilità che nei prossimi mesi possa tornare a svilupparsi La Niña.

Secondo le ultime uscite dei modelli c’è il 55/60% di possibilità che La Niña possa svilupparsi nel Pacifico equatoriale nei prossimi mesi. Fonte: cpc.ncep.noaa.gov

La Niña: nuovo avviso, con il fenomeno che ha il 60% di possibilità di svilupparsi – 22 settembre 2017 – Nuovo avviso per quello che riguarda le condizioni nel Pacifico equatoriale, dove dopo gli ultimi aggiornamenti che tenevano d’occhio un possibile sviluppo di El Niño, si potrebbe andare incontro al suo opposto, La Niña. Nel Pacifico infatti, queste due condizioni si danno il cambio ciclicamente, con le anomalie che oscillano attorno alla media: nel caso di un riscaldamento delle acque, si parla di El Niño, mentre al contrario il fenomeno viene chiamato La Niña. Le condizioni sono in questo momento ancora neutrali ma tutti i principali parametri che portano a dichiarare uno o l’altro fenomeno stanno virando sempre più verso una situazione di La Niña. Tra questi la temperatura superficiale del mare, la quale segna ad oggi un’anomalia di -0.6°C. Secondo le ultime uscite dei modelli c’è dunque il 55/60% di possibilità che La Niña possa svilupparsi nel Pacifico equatoriale tra l’autunno e l’inverno boreale: se così fosse dovrebbe comunque risultare un evento piuttosto debole, come quello che si è concluso all’inizio di quest’anno. […]

La Niña, esattamente come il suo opposto, a seconda della sua intensità può avere effetti anche a livello globale, ma in particolre influenzerà il clima soprattutto delle Americhe, dell’Asia e dell’Oceania. In particolare, in Asia La Niña porta ad una diversa distribuzione dei cicloni tropicali, i quali tendono ad interessare maggiormente le coste sud orientali della zona. Nel Nord America invece La Niña porta precipitazioni sopra media nel Midwest, sulle montagne Rocciose ed in generale sugli stati della West Coast, mentre sul resto degli USA il clima diviene più secco: in Canada, La Niña porta inverni più freddi e nevosi. Al contrario di El Niño poi, la stagione degli uragani tende ad essere sopra media nell’Atlantico, mentre si formeranno meno sistemi nel Pacifico. […]

Nell’America Latina, La Niña ha un impatto disastroso soprattutto su Perù e Cile, dove solitamente si assiste a lunghi periodi siccitosi, mentre sul Brasile e sulle Ande orientali le precipitazioni saranno sopra media con il rischio di diffuse alluvioni. Episodi di La Niña sono stati registrati in particolare nel 1904, 1908, 1910, 1916, 1924, 1928, 1938, 1950, tra il 1954 e il 1957, 1964, 1970–1972, 1973–1976, 1983–1985, 1988-1989, 1995–1996, 1998-2001, 2007–2008 e tra il 2010 e il 2012.

a cura di Martina Rampoldi

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