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Arresto cardiaco: raddoppiate le possibilità di sopravvivere secondo un nuovo studio

Arresto cardiaco: le possibilità di sopravvivere sono raddoppiate rispetto a 30 anni fa. Ecco perché secondo una nuova ricerca.

Arresto cardiaco: raddoppiate le possibilità di sopravvivere secondo un nuovo studio
Arresto cardiaco raddoppiate le possibilità di sopravvivere secondo un nuovo studio (Foto Pixabay)

Arresto cardiaco: raddoppiate le possibilità di sopravvivere secondo un nuovo studio. I dettagli

Le persone quando hanno un arresto cardiaco possono essere salvate, ma di solito è una corsa contro il tempo. La rianimazione cardiopolmonare e un defibrillatore sono necessari per compiere questa operazione. Soprattutto comunque serve una buona dose di fortuna e un intervento preciso e puntuale. Un nuovo studio pubblicato sull’European Heart Journal, spiega che la possibilità di sopravvivere ad un arresto cardiaco è più che raddoppiata negli ultimi 30 anni, come riporta Sky.

La ricerca

Lo studio ha analizzato tutti i casi che avvengono al di fuori dall’ospedale, oltre 130mila. L’arresto cardiaco è di solito la causa di morte più comune per le persone affette da diabete, insufficienza cardiaca o malattia coronarica. E’ un evento improvviso ed è quasi impossibile anticiparlo in qualche modo. Sono stati presi in esame i dati del registro svedese: si tratta di 106.296 casi di arresto cardiaco extraospedaliero raccolti tra il 1990 e il 2020. I ricercatori hanno scoperto che la sopravvivenza all’arresto cardiaco è più che raddoppiata nei tre decenni presi in considerazione, arrivando all’11% di sopravvivenza.

I commenti dei ricercatori

Nell’ultimo decennio non ci sono stati aumenti delle percentuali, ma l’intero miglioramento si è verificato dalla fine degli anni ’90 e all’inizio degli anni 2000. Araz Rawshani, ricercatore presso l’Università di Göteborg e uno degli autori ritiene che il motore di questa tendenza positiva dev’essere ricercato nell’incremento del numero di persone addestrate per eseguire la rianimazione in caso di arresto cardiaco extraospedaliero. Lo studioso evidenzia il fatto che milioni di svedesi hanno ricevuto una formazione adeguata e intervengono sempre più spesso quando ci sono dei casi di emergenza.

I casi in Svezia

Su 30.032 casi di arresto cardiaco in ospedale, in Svezia si è visto che la sopravvivenza è migliorata dell’1,2% raggiungendo il 35%. Rawshani ha sottolineato il fatto che in alcuni casi le ambulanze non riescono ad arrivare in tempo per portare i pazienti in ospedale.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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