Cataratta giovanile, il dottor Claudio Savaresi spiega quali sono i sintomi da non ignorare

Tutto ciò che c’è da sapere sulla cataratta giovanile e i sintomi presentati dal dottor Claudio Savaresi

Quando si parla di cataratta si pensa subito alla terza età, tuttavia sempre più persone tra i 40 e i 50 anni iniziano a manifestarne i primi sintomi. Questa forma precoce, nota come cataratta giovanile, è spesso sottovalutata ma può incidere in modo significativo sulla qualità della vita. Il dottor Claudio Savaresi, responsabile dell’unità di oculistica del Policlinico San Marco di Bergamo, ha spiegato a GruppoSanDonato.it quali sono i sintomi da non ignorare.

I sintomi di cataratta giovanile

La cataratta giovanile si manifesta con una perdita progressiva della nitidezza visiva, soprattutto nella zona centrale del campo visivo. Secondo il Dottor Savaresi questo accade perché il cristallino, la lente naturale dell’occhio, inizia a perdere trasparenza e le immagini possono apparire sfocate o meno brillanti. Una particolare difficoltà si nota guardando sorgenti luminose come schermi o luci intense, situazione sempre più comune nell’uso quotidiano di computer e smartphone. La visione centrale ne risente maggiormente e si può avvertire anche un leggero fastidio alla luce.

Altri sintomi

Col passare del tempo la cataratta giovanile evolve rendendo ancora più evidente la compromissione della vista. I pazienti riferiscono una riduzione della qualità dell’immagine e una distorsione della percezione dei colori, in particolare di quelli freddi come il blu. Il passaggio della luce attraverso il cristallino opacizzato risulta ostacolato e ciò rende difficile mettere a fuoco, soprattutto in ambienti luminosi o all’aperto. Questi sintomi, se trascurati, possono portare a una limitazione delle attività quotidiane.

Cause e rimedi

A differenza della cataratta senile la forma giovanile non è necessariamente legata all’età. Può essere provocata da patologie croniche come diabete e disturbi della tiroide, infiammazioni oculari come l’uveite, traumi, interventi precedenti o l’uso prolungato di cortisonici e chemioterapici. Anche stili di vita poco sani (fumo, eccessivo consumo di alcol, alimentazione carente, esposizione solare senza protezioni) possono contribuire. Non esistono cure farmacologiche efficaci: l’unica soluzione è la chirurgia, che consiste nella rimozione del cristallino opaco e nella sua sostituzione con uno artificiale.