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Coronavirus: “Ecco la possibile porta d’ingresso e di uscita del virus nel nostro corpo…”. Le parole del Professor Rezza

Il Covid-19 isolato nelle lacrime di una paziente, secondo uno studio il virus può entrare e uscire dall'organismo tramite gli occhi

Coronavirus: “Ecco la possibile porta d’ingresso e di uscita del virus nel nostro corpo…”. Le parole del Professor Rezza
Coronavirus, persona anziana con mascherina. Fonte foto: ansa.it

Coronavirus isolato nelle lacrime di un paziente, gli occhi usati dal virus per entrare e uscire dall’organismo: lo studio

Il Coronavirus può servirsi anche degli occhi per “entrare ed uscire” dall’organismo: come si legge su Adnkronos, infatti, “in qualche modo è stato dimostrato che il virus entra ed esce dagli occhi. Anche la stessa congiuntivite”, già posta sotto l’attenzione dei ricercatori per il suo legame con il Covid-19, “deriva dal fatto che il virus può entrare anche dagli occhi”, è quanto dichiarato da Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità. Coronavirus, scoperti nuovi segnali di contagio che arrivano dalla pelle? Ecco tutti i dettagli

Le parole dell’esperto

Si aggiunge quindi un nuovo tassello, commenta l’esperto, alla conoscenza del Covid-19, che quindi si può sviluppare anche nell’epitelio congiuntivale: “È molto importante che si continui a studiare e ad approfondire la conoscenza di questo virus”. Le dichiarazioni di Rezza arrivano dopo quanto successo all’Inmi Spallanzani di Roma, dove i ricercatori hanno isolato il virus Sars-CoV-2 nelle lacrime di un paziente.

Campioni oculari positivi anche quando quelli respiratori risultano negativi

Il virus, come hanno spiegato i ricercatori dello Spallanzani in uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine, è quindi attivo anche nelle secrezioni oculari dei pazienti positivi al virus e potenzialmente infettivo nelle lacrime anche quando “i campioni respiratori della paziente, a tre settimane dal ricovero, risultavano negativi”. I ricercatori sono giunti a questo risultato partendo da un tampone oculare prelevato tre giorni dopo il ricovero da una paziente positiva al virus, ricoverata allo Spallanzani alla fine di gennaio.

Come si è giunti a questa conclusione

Proprio dal tampone oculare della paziente, che presentava una congiuntivite bilaterale, i ricercatori dello Spallanzani sono riusciti ad isolare il virus, dimostrando che è in grado di replicarsi non solo nell’apparato respiratorio ma anche nelle congiuntive. “Si tratta di una scoperta che ha importanti implicazioni sul piano della salute pubblica: il risultato è stato infatti comunicato all’Organizzazione mondiale della sanità”, commentano i ricercatori, che hanno evidenziato come i tamponi oculari possono essere positivi quando invece i campioni del distretto respiratorio non mostrano più tracce del virus.

Conseguenze importanti per la salute pubblica?

Gli occhi, quindi, non sono soltanto una delle porte di ingresso del virus nell’organismo ma anche una potenziale fonte di contagio: questo studio potrebbe quindi avere conseguenze importanti anche a proposito della necessità di un uso appropriato di dispositivi di protezione in situazioni che si pensava potessero essere relativamente sicure, come gli esami oftalmici. Serviranno, comunque, ulteriori studi per verificare fino a quanto il virus continua ad essere attivo e potenzialmente infettivo nelle lacrime: l’analisi, conclude la ricerca, rileva soltano la presenza del Rna virale nel campione, ma solo l’isolamento del virus in una coltura cellulare può evidenziare la sua capacità infettante. 

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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