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Coronavirus, maxi focolaio in ospedale: una cinquantina di positivi, si attendono altri test. Ecco cos’è successo

Covid-19, grosso focolaio in ospedale a Salerno: medico continua a lavorare e scopre solo dopo di essere positivo, contagiando altre persone. Si attendono i risultati di centinaia di tamponi

Coronavirus, maxi focolaio in ospedale: una cinquantina di positivi, si attendono altri test. Ecco cos’è successo
Variante Omicron, spunta il nuovo sintomo che aiuta a distinguerla: ecco di che si tratta'- Foto Pixabay

Coronavirus, focolaio in ospedale a Salerno

Un grosso focolaio di Coronavirus è stato individuato a Salerno: una cinquantina i soggetti già risultati positivi, ma si attende l’esito di altri 1.600 tamponi. Il focolaio è scoppiato nell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, dove un medico ha continuato ad operare prima di scoprire di essere positivo. Intanto, però, ha continuato ad operare all’interno della Torre Cardiologica dell’azienda universitaria ospedaliera di via San Leonardo.

Un medico ha continuato a lavorare senza sapere di essere positivo

Il medico, un cardiochirurgo, si è accorto di aver contratto il virus dopo qualche giorno, a causa di raffreddore e spossatezza: intanto, però, il contagio si stava già allargando. Come si legge su Repubblica.it, oltre all’operazione il medico, nei giorni successivi, ha frequentato il reparto ospedaliero insieme ad assistenti e specializzandi. L’uomo non è vaccinato perché esentato per motivi di salute: è per questo motivo che ha potuto continuare a lavorare.

Si attende l’esito degli altri tamponi

Subito dopo l’individuazione del focolaio sono stati fatti tamponi a tappeto: circa 1.800 i test effettuati a pazienti, specializzandi e medici. Oltre il medico e l’assistente risulterebbero diversi contagiati tra familiari e pazienti, molti dei quali asintomatici: una cinquantina, come si legge su Tio.ch, i positivi al momento. Si attende, però, l’esito di centinaia di altri test. Intanto sono state predisposte tutte le operazioni di sanificazione, così come da protocollo.

C’è preoccupazione

La preoccupazione, in queste ore, è tanta: la speranza è che i risultati dei test possano restituire un numero non troppo alto di positivi. Una preoccupazione dovuta principalmente all’enorme numero di contatti diretti che il medico e gli altri positivi possono aver avuto in questi giorni: sarà molto difficile effettuare un tracciamento completo.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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