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Green Pass, migliaia di persone perderanno il lavoro se non si cambia il decreto: l’allarme dei governatori

Green Pass, dal 15 ottobre scatta l'obbligo per i lavoratori. Fedriga e Zaia lanciano l'allarme: sarà caos se non si cambia il decreto, migliaia di persone rischiano di perdere il lavoro

Green Pass, migliaia di persone perderanno il lavoro se non si cambia il decreto: l’allarme dei governatori
Green Pass, migliaia di persone perderanno il lavoro se non si cambia il decreto: l'allarme dei governatori - Foto Quotidianogiuridico

Green Pass, dal 15 ottobre scatterà l’obbligo per i lavoratori

Tra pochi giorni, il 15 ottobre, entrerà in vigore il decreto che estende l’obbligo di Green Pass: la certificazione verde sarà quindi obbligatoria per l’accesso a determinati luoghi ed eventi, ai mezzi di trasporto ma non solo. Dal prossimo venerdì, infatti, sarà necessario esibire il Green Pass anche per accedere al posto di lavoro. Una situazione, secondo qualcuno, destinata a generare caos e confusione: a lanciare l’allarme in tal senso sono stati due presidenti di Regione. Leggi anche La Sicilia torna in zona bianca: ecco quali regioni rischiano di diventare gialle

Fedriga: “Il Governo deve intervenire tempestivamente”

Secondo Massimiliano Fedriga, presidente leghista del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, “il Governo deve intervenire tempestivamente per consentire alle imprese di organizzarsi. Non possiamo penalizzare le aziende in questa fase fondamentale di ripresa”, sono le sue dichiarazioni a La Stampa. E a proposito della proposte di Zaia, che chiede un decreto apposito per autorizzare le imprese all’auto-somministrazione dei test nasali rapidi: “È sicuramente una proposta utile da valutare, del resto sono test già acquistabili in farmacia. Se si sceglie di percorrere questa strada, però, bisogna fare presto”. Leggi anche Coronavirus, Crisanti: ‘Terza dose vaccino per tutti, altrimenti numeri peggiori dell’Inghilterra’

Fedriga: “Sul Green Pass ci sono sensibilità diverse”

L’estensione del Green Pass, secondo Fedriga, “va accompagnata a livello comunicativo, mirando a sconfessare le troppe fake news che girano sui vaccini. C’è una fascia di popolazione no vax a mio avviso non recuperabile, ma c’è anche una fascia che ha solo paura e va aiutata con le giuste informazioni, per evitare che finisca per schiacciarsi dall’altra parte. Sul Green Pass ci sono sensibilità diverse non solo nella Lega ma anche in altre forze politiche. Credo che ci sia stato un difetto di comunicazione in molti ambiti, anche da parte degli scienziati, spesso protagonisti di un dibattito distorto, che ha creato confusione e incertezza nei cittadini”. Leggi anche Coronavirus, zona rossa nei Comuni con meno del 75% di vaccinati. I sindaci si ribellano: ecco cosa sta succedendo

Zaia: “Nelle aziende sarà caos dal 15 ottobre, imprenditori preoccupatissimi”

Dello stesso avviso Luca Zaia, governatore del Veneto, in un’intervista a Repubblica: “Lei non ha idea del caos che scoppierà nelle aziende il 15 ottobre, perché non saremo in grado di offrire a tutti i non vaccinati un tampone ogni 48 ore. Gli imprenditori con cui parlo io sono preoccupatissimi. Non si tratta di contestare il Green Pass, bensì di guardare in faccia la realtà: gran parte di questi 590mila non vaccinati probabilmente non si vaccineranno mai, e del resto una quota di scettici c’è un tutti i paesi per qualsiasi vaccinazione”.

La proposta di Zaia

La proposta di Zaia al Governo, quindi, è la seguente: “Consentire di fare i test fai da te nelle aziende, con la sorveglianza delle imprese. I tamponi nasali sono certificati e diffusi in tutto il mondo. I controlli in questo caso si farebbero direttamente in azienda. Tra gli imprenditori c’è anche chi è disposto a pagarli di tasca sua. Se acquistati in grandi stock possono costare dai 4 ai 7 euro. Mi corre l’obbligo di guardare in faccia la realtà: cosa faranno questi 590mila senza protezione? Resteranno senza lavoro?”.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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