
I rischi del caldo e i farmaci cardiovascolari
L’estate è ormai entrata nel vivo e con l’incremento delle temperature l’apparato cardiovascolare va incontro ad una serie di adattamenti fisiologici che risultano ben tollerati dalle persone sane, ma possono generare delle situazioni critiche in coloro che soffrono di malattie cardiovascolari. In tal caso risulta molto utile monitorare con attenzione le terapie farmacologiche e, in particolare, l’assunzione degli antipertensivi che possono andare ad aumentare gli effetti negativi del caldo. “Grupposandonato.it” ha approfondito l’argomento con il professor Alberto Morganti, specialista in Cardiologia della casa di Cura della Madonnina, provando a fare chiarezza sui rischi cardiovascolari collegati alle alte temperature, a come ridurli mediante i comportamenti quotidiani e come comportarsi con le terapie.
I rischi del caldo in soggetti affetti da malattie cardiovascolari
Il caldo manifesta i suoi effetti soprattutto mediante due meccanismi: la vasodilatazione del circolo periferico (ossia per semplificare la dispersione del calore l’organismo dilata i vasi sanguigni periferici) e l’aumento della sudorazione (se non compensato con l’assunzione di liquidi può determinare disidratazione e perdita di sali minerali). Ma quali sono i rischi del caldo nei soggetti con malattie cardiovascolari? Ebbene, in soggetti che risultano affetti da patologie dell’apparato cardiovascolare il caldo può comportare alcuni rischi legati soprattutto all’aumento della frequenza cardiaca che, seppur modesto, può risultare critico in quei pazienti che soffrono di scompenso cardiaco, andando a peggiorarne i sintomi come ad esempio la mancanza di respiro o il gonfiore agli arti. Inoltre, gli squilibri elettrolitici, oltre a determinare un peggioramento della contrazione cardiaca, possono andare ad innescare delle gravi alterazioni del ritmo cardiaco come ad esempio extrasistoli e/o fibrillazione atriale. Un altro rischio legato al caldo in soggetti che soffrono di malattie cardiovascolari può essere rappresentato dalla disidratazione che comporta un conseguente calo della pressione arteriosa che a sua volta può generare una riduzione della funzione renale che va ad aggravare il lavoro del cuore. Inoltre, la perdita di elettroliti e la disidratazione possono comportare degli effetti negativi anche al di fuori del cuore, andando ad esempio ad aumentare la glicemia nei pazienti che soffrono di diabete.
Le terapie farmacologiche che vanno monitorate e quando rivolgersi al medico
Nei periodi di forte caldo, dunque, risulta opportuno andare a monitorare in modo attento con il proprio medico alcune terapie farmacologiche in uso come i farmaci antipertensivi appartenenti a tutte le classi: diuretici, ACE inibitori, calcioantagonisti, alfabloccanti, sartani e betabloccanti. Tali farmaci, infatti, quando i loro effetti vanno ad aggiungersi a quelli della fisiologica vasodilatazione provocata dal caldo, possono andare a generare delle riduzioni eccessive della pressione. Per questo motivo, dunque, il dosaggio di antipertensivi può subire una riduzione nel corso della stagione calda, ma ciò deve avvenire sempre attraverso stretto controllo medico, andando a misurare costantemente la pressione arteriosa in modo da evitare che vi siano “rimbalzi” verso valori troppo elevati. In generale per una rivalutazione della terapia farmacologia è consigliato recarsi dal cardiologo alcune settimane prima del caldo. Inoltre, risulta fondamentale rivolgersi al medico nel caso in cui si avvertano un senso di spossatezza eccessiva, capogiri o la sensazione di svenimento, palpitazioni anomale, incremento della frequenza cardiaca a riposo, gonfiori anomale delle gambe e difficoltà nella respirazione, aumento del peso che risulta inspiegabile e calo della pressione. Nel caso in cui i sintomi risultassero preoccupanti, si consiglia di recarsi immediatamente al Pronto Soccorso per sottoporsi ad una valutazione cardiologica immediata.
Alcuni consigli utili per proteggersi dal caldo
Oltre alla terapia farmacologica – che va sempre rivalutata – il professor Alberto Morganti spiega anche alcune semplici precauzioni che vanno seguite in generale e in presenza di alte temperature: idratarsi in modo adeguato con acqua nel corso della giornata, ma senza esagerazioni evitando un’eccessiva ritenzione idrica. Occorre evitare, inoltre, di bere bevande zuccherate e alcoliche. Vanno evitati sforzi fisici intensi e occorre evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde della giornata (vale a dire dalle 11 alle 16). Risulta preferibile consumare pasti leggeri e ricchi di frutta e verdura, senza fare un uso eccessivo di sale. È consigliabile indossare cappelli, occhiali da sole e abiti chiari che siano leggeri e in tessuti traspiranti. È consigliabile rinfrescare gli ambienti domestici attraverso l’utilizzo di ventilatori, climatizzatori o mantenendo le tapparelle di casa abbassate durante la giornata. È opportuno controllare in modo regolare la pressione arteriosa ed il peso corporeo e non interrompere mai le cure, mantenendosi sempre in stretto contatto con il proprio medico.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.