
La miocardite è un’infiammazione cardiaca da non sottovalutare: i sintomi illustrati dal professor Massimo Piepoli
La miocardite è una patologia infiammatoria che colpisce il miocardio, il tessuto muscolare del cuore responsabile della sua funzione di pompa. Secondo il prof. Massimo Piepoli, dell’IRCCS Policlinico San Donato, è essenziale prestare attenzione ai primi segnali, spesso trascurati perché comuni anche ad altri disturbi. Se diagnosticata tempestivamente la miocardite può guarire del tutto, tuttavia se ignorata può portare a conseguenze gravi come insufficienza cardiaca o aritmie. Ecco i segnali illustrati dal Prof. Piepoli, come riportato da GruppoSanDonato.it.
I sintomi iniziali possono ingannare
Il prof. Piepoli chiarisce che i primi sintomi della miocardite non sono specifici e possono essere facilmente confusi con altri problemi comuni. Uno dei segnali più frequenti è un dolore al petto molto simile a quello di un infarto, che però spesso non ha la stessa origine ischemica. A questo possono associarsi un senso generale di affaticamento e una ridotta tolleranza allo sforzo, anche per attività leggere. Questi segnali, sebbene non allarmanti di per sé, devono mettere in guardia soprattutto se persistono o peggiorano. In alcuni casi, i pazienti riferiscono palpitazioni anomale o la sensazione di battito cardiaco irregolare. Secondo Piepoli, questi sintomi sono tipici delle fasi iniziali e non devono essere sottovalutati.
Altri sintomi legati all’infiammazione
Oltre ai segnali iniziali, la miocardite può manifestarsi con sintomi più evidenti man mano che l’infiammazione progredisce. Tra questi, compaiono spesso la mancanza di fiato anche a riposo, svenimenti improvvisi e gonfiore agli arti inferiori, segni che indicano un coinvolgimento più avanzato del cuore. Il professor Piepoli evidenzia che nei casi di origine infettiva, la sintomatologia può includere febbre, dolori muscolari e un malessere generale paragonabile a un’influenza. Talvolta, la patologia resta latente e si manifesta in forma subdola, rendendo ancora più difficile una diagnosi precoce. È per questo che una valutazione cardiologica tempestiva diventa fondamentale per ogni sospetto caso.
Diagnosi, trattamento e prevenzione
Una volta sospettata la miocardite, il percorso diagnostico prevede esami mirati come ECG, risonanza magnetica cardiaca e, nei casi più gravi, la biopsia del miocardio. La terapia varia a seconda della causa: dai semplici antinfiammatori e riposo nei casi lievi, fino all’uso di immunosoppressori per le forme autoimmuni. Nei casi gravi si può rendere necessario un ricovero prolungato e il supporto farmacologico per il cuore. La prevenzione passa da uno stile di vita sano, dalla gestione delle infezioni e dalla vaccinazione. Come conclude Piepoli, non bisogna mai trascurare i segnali che il cuore ci manda: una diagnosi precoce può davvero salvare la vita.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.