Chi rischia di più infarto o ictus? Ecco cosa hanno scoperto alcuni studi scientifici
L’ischemia e l’infarto sono fra le principali cause di morte sia maschili che femminili, almeno stando ai risultati del Ministero della Salute, quindi è ovvio che vengano realizzati numerosi studi sull’argomento, visto che la prevenzione è uno degli obiettivi più importanti in tal senso. Proprio per questo motivo, i ricercatori hanno provato a individuare una correlazione fra gruppo sanguigno e possibilità di avere un infarto e i risultati che sono emersi aprono davvero degli scenari importanti per quanto riguarda la prevenzione: coloro che hanno il gruppo sanguigno A sarebbero più a rischio rispetto a tutti gli altri, mentre coloro che hanno il gruppo sanguigno 0 sarebbero, invece, quelli con minori possibilità di avere un ictus oppure un infarto.
Come è stato condotto lo studio
Per capire l’importanza della correlazione appena scoperta, basti pensare che la popolazione umana è suddivisa in quattro gruppi sanguigni principali, che sono A, B, AB e 0, quindi avere un’idea generale di quali potrebbero essere le categorie più a rischio in base ad un esame semplice come un prelievo potrebbe migliorare la prevenzione e l’assistenza sanitaria più in generale. Lo studio è stato condotto su un campione di persone fra i 18 e i 59 anni, già prese in considerazione per altri studi genetici sull’ictus ischemico: in tutto, 17mila persone con una storia di ischemia alle spalle e circa 600mila pazienti sani.
Non si conoscono ancora i motivi
L’analisi condotta ha portato alla luce una correlazione molto importante: la maggior parte dei soggetti che ha avuto un ictus precoce oppure era a rischio di averlo, aveva in comune la caratteristica di appartenere al gruppo sanguigno di tipo A. Nonostante questa scoperta, però, i ricercatori non sono riusciti ancora ad individuare i motivi per i quali tali categorie di pazienti sono più a rischio, in che modo possa essere collegato il gruppo sanguigno, ma si tratta di approfondimenti che avverranno in seguito, ora che il solco della ricerca è stato tracciato. CONTINUA A LEGGERE..
Le precisazioni doverose
Chi ha il gruppo sanguigno A non deve assolutamente farsi prendere dal panico perché non è automatica la correlazione fra il gruppo sanguigno e il rischio di infarto: affinché la patologia si sviluppi realmente, infatti, occorrono altri fattori di rischio, tutti strettamente collegati ad uno stile di vita scorretto, come ad esempio il vizio del fumo, troppa sedentarietà, il rischio di ipertensione. Tuttavia, visto che coloro che appartengono al gruppo sanguigno A hanno anche maggiori probabilità di soffrire di trombosi venosa profonda, ossia coaguli di sangue soprattutto nelle gambe, una condizione che è strettamente legata all’ictus, è ovvio che siano i primi soggetti a dover essere costantemente sottoposti a monitoraggio.
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