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Studio pubblicato su The Lancet boccia la terza dose: “Potrebbe rivelarsi superflua…”

Mentre in Italia si è già dato il via libera alla terza dose, uno studio pubblicato su The Lancet mette in dubbio l'efficacia e l'utilità del booster

Studio pubblicato su The Lancet boccia la terza dose: “Potrebbe rivelarsi superflua…”
Covid, ecco cosa accade al nostro corpo quando riceviamo la terza dose di vaccino - Foto Pixabay

Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica metterebbe in dubbio l’utilità del booster

Studi randomizzati pubblicati sulla nota rivista scientifica, The Lancet, avrebbero gettato grossi dubbi sull’efficacia e l’opportunità della terza dose che in Italia è già stata annunciata dal commissario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo. Lo studio condotto da una equipe di esperti internazionali che annovera anche scienziati dell’Oms e della Fda avrebbe dimostrato l’inutilità della terza dose per la variante Delta, in considerazione del fatto che gli attuali vaccini sarebbero già di per sé molto efficaci anche con la semplice doppia dose.

Cosa è stato dimostrato

La revisione che è stata pubblicata su The Lancet ha riassunto il complesso delle evidenze che sono emerse da studi randomizzati controllati e studi osservazionali condotti da autori della Food and Drug Administration (USA) e dalle università di Oxford (UK), Florida (USA), West Indies (Jamaica), Bristol ( Regno Unito), Nacional Autonoma de Mexico (Messico), Parigi e Oms. Al momento, secondo tali studi, l’efficacia del vaccino sarebbe del 95% contro la malattia grave sia per quanto concerne la variante Delta che per quanto concerne l’Alfa.

I rischi legati alla popolazione non vaccinata

Secondo tali studi continuerebbe ad essere la minoranza non vaccinata il principale fattore di trasmissione e a correre i maggiori rischi di ammalarsi gravemente. Al momento, secondo quanto riportato nella revisione pubblicata su The Lancet, non esisterebbero prove credibili che attesterebbero “un sostanziale declino della protezione contro le malattie gravi”. La terza dose non offrirebbe dei vantaggi sostanziali in termine di protezione, non potendosi dimostrare effetti migliorativi significativi rispetto alla protezione iniziale.

Anche se gli anticorpi calano, l’efficacia dei vaccini rimane alta

Secondo l’autrice principale dello studio, la dott.ssa Ana-Maria Henao-Restrepo (OMS), il vero obiettivo dovrebbe essere quello di garantire una maggiore copertura vaccinale estendendo la platea dei soggetti inoculati dalle due dosi. Anche il livello degli anticorpi dovesse scendere, l’efficacia dei vaccini non verrebbe in alcun modo compromessa perchè la risposta del sistema immunitario potrebbe essere indotta dalla memoria e dall’immunità cellulo-mediata, la cui durata è sicuramente ben più lunga. Nulla è stato ancora dimostrato, per quanto riguarda la terza dose, sull’eventuale prevalenza dei benefici rispetto ai rischi. Nello stesso report pubblicato su The Lancet si evince che, anche qualora dovessero svilupparsi varianti che sfuggono ai vaccini è molto probabile che ciò avvenga da ceppi che sono già diventati prevalenti. In questo caso sarebbe necessario ricorrere a dei booster sviluppati specificamente per le varianti più recenti piuttosto che ricorrere ai booster che utilizzano i vaccini attuali.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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