Una patologia silenziosa ma potenzialmente pericolosa: ecco come riconoscere la trombosi venosa e agire in tempo
La trombosi venosa è una patologia seria caratterizzata dalla formazione di coaguli di sangue (trombi) all’interno dei vasi venosi. Questi coaguli ostacolano la normale circolazione provocando gonfiore, dolore e, nei casi più gravi, il distacco di frammenti che possono raggiungere organi vitali, come i polmoni o il cuore, causando embolie potenzialmente letali. Nonostante la gravità, solo una parte della popolazione conosce realmente i rischi legati a questa patologia. Il Dottor Corrado Lodigiani, Responsabile del Centro Trombosi e Malattie Emorragiche di Humanitas, ha spiegato a Humanitas.it come individuare i sintomi che devono far sospettare una trombosi e quando intervenire.
I sintomi più comuni
Secondo il Dottor Lodigiani la trombosi venosa può manifestarsi in forme molto diverse da persona a persona. In alcuni casi è quasi asintomatica, il che rende difficile una diagnosi precoce; in altri, invece, i segnali sono più evidenti. Tra i principali campanelli d’allarme figurano gonfiore, dolore localizzato, arrossamento e una sensazione di calore sull’arto colpito, soprattutto se si tratta delle gambe. Questi sintomi possono comparire gradualmente o in modo improvviso e devono sempre essere valutati da un medico. In presenza di tali manifestazioni è indispensabile sottoporsi a un’ecografia venosa, unico esame in grado di confermare o escludere la presenza di un trombo.
Quando il trombo diventa un pericolo
Un trombo venoso non trattato può frammentarsi e dare origine a un’embolia polmonare, una complicanza molto grave che richiede un intervento immediato. Come evidenzia il Dottor Lodigiani, il sintomo principale è una difficoltà respiratoria improvvisa, che può presentarsi anche a riposo. Altri segnali sono il dolore toracico acuto, tosse con tracce di sangue o aritmie. Tali episodi non devono mai essere sottovalutati.
Le cause e i rimedi per la trombosi venosa
Le cause della trombosi possono essere molteplici. Nella forma arteriosa il problema è spesso legato all’aterosclerosi, cioè alla formazione di placche che restringono le arterie. In quella venosa, invece, entrano in gioco fattori genetici, uno stile di vita sedentario, l’obesità, l’immobilità prolungata o l’assunzione di contraccettivi orali. Anche alcune patologie infiammatorie o oncologiche aumentano il rischio. La prevenzione passa da abitudini sane: mantenere un peso adeguato, evitare il fumo, praticare regolare attività fisica e seguire una dieta equilibrata.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.