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Terremoto oggi Umbria e Marche 31 ottobre 2016: scossa M 6,5 ieri a Norcia. Bilancio feriti e sfollati – Dati INGV

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centro meteo italiano

Terremoto oggi Umbria e Marche 31 ottobre 2016: scossa violenta M 6,5 stamane a Norcia. Inizia una lunga notte – Alle ore 7:40 di ieri mattina l’Italia centrale trema per 40 secondi. Bilancio 20 feriti e 20.000 sfollati. Crolli e danni diffusi a confine tra perugino e maceratese. Evidente fessura sulla basilica di S. Paolo a Roma.

Terremoto oggi Umbria e Marche 30 ottobre 2016: scossa violenta M 6,5 stamane a Norcia. Inizia una lunga notte

Terremoto oggi Umbria e Marche 31 ottobre 2016: scossa M 6,5 ieri a Norcia. Bilancio feriti e sfollati – Dati INGV

Ore 0:00 – Il numero solidale, già precedentemente utilizzato in occasione del sisma di amatrice, è stato nuovamente riattivato: <<Riattivato il numero solidale 45500. A seguito della nuova scossa è nuovamente attivo il numero solidale 45500 a sostegno delle popolazioni colpite>>. Lo si apprende direttamente dagli organi del dipartimento della protezione civile nazionale, a sostengo della popolazione duramente colpita dal sisma avvenuto ieri mattina alle ore 7:40.

Ore 23:55 – Il tratto della tangenziale di Roma Est, secondo quanto appreso dalla polizia municipale, resterà chiuso anche nella giornata di domani in via del tutto precauzionale.

Ore 23:34 – Sono esattamente 16 le scosse di terremoto di intensità comprese tra 4 e 5 registrate a partire da questa mattina da parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Ore 23:13 – Castelluccio di Norcia, quasi completamente crollata, è stata ripresa dai droni dei vigili del fuoco in un grado a dir poco disastrato. La popolazione, tuttavia, non ha voluto abbandonare il Paese. Con gli elicotteri, la protezione civile e i vigili del fuoco stanno assistendo la gente colpita.

Questa mattina una violentissima scossa di terremoto con intensità pari a 6.5 della scala Richter è stata registrata dall’Istituto di Geofisica e Vulcanologia. L’ipocentro del terremoto è stato fissato a 9 chilometri di profondità, ritenuto quindi crostale e potenzialmente distruttivo. L’epicentro del sisma è stato collocato 4 chilometri a nord della città di Norcia, in provincia di Perugia. Numerosi crolli e danni sono stati verificati dalla protezione civile e dai vigili del fuoco. Segnalazioni di crepe e danni anche nei pressi di Roma, dove il tratto della tangenziale è stato reso noto che rimarrà chiuso anche nella giornata di oggi. Il tremore è stato avvertito distintamente in più parti della nostra Penisola, dal Trentino fin verso la Basilicata e la Puglia. L’onda sismica si è propagata fino a migliaia di chilometri di distanza rispetto all’epicentro. 22.000 sono in questo momento le persone sfollate, mentre circa 20 quelle rimaste ferite. Non si hanno fortunatamente notizie di vittime.    

La sequenza sismica – Una sequenza sismica molto lunga cominciata lo scorso 24 agosto con il terremoto di Amatrice e Accumoli. Da quel momento una lunga serie di scosse si è protratta fin verso i settori più settentrionali, coinvolgendo in gran parte Norcia e Castelluccio. Poche sere fa, esattamente il 26 ottobre, due nuovi sismi molto intensi di intensità pari a 5.4 e 5.9 vengono registrati dall’Ingv ad una profondità di 9 chilometri, colpendo duramente i comuni di Visso e Castelsantangelo sul Nera. Questa mattina l’intensità delle scosse ha raggiunto il suo apice con una magnitudo momento misurata pari a 6.5. E’ la scossa più forte registrata in Italia a partire dal 1980. Un dato importantissimo.

Gli abbassamenti del suolo a partire dal 24 agosto – La fratturazione in superficie e l’abbassamento del livello del suolo sono fenomeni ormai noti e associati alle grandi scossi. Nel caso di Accumuli i dati del satellite mostrarono uno sprofondamento di circa 20 cm. Solamente nella serata di ieri sono stati invece diffusi i dati relativi all’abbassamento relativo registrato tra i comuni di Visso e Castelsantangelo sul nera, mostrando un valore di circa 50 cm. Secondo quanto riferito invece poco fa dal presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, nell’area colpita il suolo è stato ribassato di quasi un metro. Questi dati sono compatibili con le magnitudo associate e precedentemente descritte a pagina 2.

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