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Venerdì 15 Marzo
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Tracce di materia organica ‘aliena’ scoperte nei monti del Sudafrica

Tracce di materia organica 'aliena' scoperte nei monti del Sudafrica dalla ricercatrice Frances Westall

Tracce di materia organica ‘aliena’ scoperte nei monti del Sudafrica
Tracce di materia organica 'aliena' scoperte nei monti del Sudafrica, foto: pixabay.com

La scoperta dei ricercatori

Le montagne Makhonjwa del Sud Africa ospitano alcune delle rocce più antiche del pianeta, ma non tutto in questo magnifico paesaggio ha avuto origine sulla Terra. Gli scienziati hanno scoperto tracce di materiale organico extraterrestre sepolto all’interno di sedimenti vulcanici da oltre 3,3 miliardi di anni fa, come riportano Sciencealert.com, Ansa.it e Repubblica.it . Questa è la prima volta che abbiamo trovato prove reali del carbonio extraterrestre nelle rocce terrestri“, ha spiegato a New Scientist l’astrobiologa Frances Westall del CNRS Center for Molecular Biophysics in Francia.

La più antica materia organica extraterrestre mai identificata

Per miliardi di anni, la Terra è stata invasa da meteoriti che hanno impattato violentemente riorganizzando la superficie del pianeta. Cosa lasciano queste rocce spaziali quando arrivano qui? Molti scienziati pensano che alcuni dei mattoni per la vita sul nostro pianeta potrebbero essere arrivati ​​come molecole spaziali; la nuova scoperta in Sudafrica aggiunge ulteriore peso a questa allettante possibilità. In un deposito vulcanico chiamato Josefsdal Chert – che fa parte della regione dei Monti Makhonjwa (ovvero la Cintura di Barberton Greenstone) – Westall e la sua squadra hanno scoperto uno strato di roccia spesso 2 mm caratterizzato da due segnali “anomali”. Utilizzando la spettroscopia di risonanza paramagnetica elettronica (EPR), i ricercatori hanno scoperto che la roccia di 3,3 miliardi di anni conteneva due tipi di materia organica insolubile, che suggerisce origini extraterrestri (la più antica materia organica extraterrestre mai identificata).

Uno dei segnali somiglia a campioni di meteoriti

Uno dei segnali EPR assomiglia a qualcosa che gli scienziati hanno visto prima nelle condriti carbonatiche: antichi campioni di meteoriti contenenti composti organici. L’altra lettura anomala – che suggerisce nanoparticelle di nichel, cromo e ferro – non è qualcosa che si vede solitamente nelle formazioni rocciose terrestri, e rafforza anche l’argomento secondo cui parti di questo sottile strato roccioso originariamente provenivano da molto, molto più lontano. “Questi sedimentisi formano durante l’ingresso di oggetti extraterrestri nell’atmosfera terrestre,” ha spiegato l’anno scorso il primo autore della nuova ricerca, l’ingegnere chimico Didier Gourier della PSL Research University.

Scoperta pubblicata su Geochimica et Cosmochimica Acta

La scoperta è pubblicata sulla rivista Geochimica et Cosmochimica Acta dal gruppo del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica francese (Cnrs), coordinato da Frances Westall. Secondo la ricercatrice, però, “è difficile che queste impronte di materia organica siano il risultato di un singolo bombardamento cosmico. Questo rinvenimento rafforza, quindi, l’ipotesi in base alla quale i mattoni di base della vita siano piovuti sulla Terra letteralmente dallo spazio, portati da meteoriti”.

I dubbi dei ricercatori

La materia organica idrogenata può sopravvivere solo se la temperatura della materia in caduta non supera le poche centinaia di gradi. Nella loro ipotesi, i ricercatori suggeriscono che le ricadute di una grandine di micrometeoriti potrebbero essersi mescolate nell’atmosfera con nuvole di cenere vulcaniche, e mentre la materia si spostava lentamente verso la superficie della Terra, tracce di carbonio extraterrestre sono state conservate.

Serviranno ulteriori studi

Certo, tutto questo rimane molto ipotetico per ora. E anche se questo scenario fosse il modo in cui è successo, non si sa bene quale forma abbia preso questa antica materia organica e non si può nemmeno essere sicuri che la sua pioggia sulla Terra sia in qualche modo legata all’evoluzione della vita come la conosciamo oggi. Eppure, è una scoperta importante nella scienza delle sostanze organiche extraterrestri, e tutte le incognite sono ottime vie per continuare ad esplorare.

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Alessandro Allegrucci

Laurea triennale in Scienze Forestali ed Ambientali e Laurea magistrale in Scienze Agrarie e del Territorio. La mia più grande passione resta da sempre la meteorologia, approfondita attraverso la tesi di laurea sperimentale e un master di "Meteorologia Nautica". I fenomeni naturali, la loro bellezza e potenza sono tra le cose che più mi affascinano al mondo.

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