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Annuncio ufficiale: arriva lo stop del personale FS, proclamato lo sciopero nazionale. Ecco quando, i dettagli

Nuova giornata di agitazione che riguarda i treni di tutta Italia, a rischio migliaia di corse da Nord a Sud: tutti i dettagli, date e orari

Annuncio ufficiale: arriva lo stop del personale FS, proclamato lo sciopero nazionale. Ecco quando, i dettagli
Foto Wikimedia Commons

Nuovo sciopero dei treni nel nostro Paese, a rischio migliaia di corse: ecco quando è previsto

Nuova giornata di passione in arrivo in Italia: è stato proclamato uno sciopero nazionale dei treni che durerà 24 ore, situazione che creerà disagi a milioni di pendolari in tutto il nostro Paese. L’agitazione è stata indetta dalle sigle sindacali Sgb, Adl, Si Cobas e Cub e riguarderà il personale di Ferrovie dello Stato, Trenord e Italo. A rischio cancellazione migliaia di corse regionali e interregionali. Ecco tutti i dettagli sullo sciopero.

Data e orari dello sciopero

Lo sciopero dei treni inizierà alle ore 21 di giovedì 19 ottobre e terminerà alla stessa ora di venerdì 20 ottobre: ad incrociare le braccia saranno tutti i lavoratori aderenti ai sindacati organizzatori dello stop. “Lo sciopero – recita la nota presente sul sito ufficiale di Ferrovie dello Stato – può comportare modifiche al servizio, anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione“. Saranno comunque garantite le corse nelle fasce orarie 6-9 e 18-21.

Il comunicato dei sindacati

Non se ne può più – recita il comunicato congiunto pubblicato dai sindacati – dal 2009, in 14 anni, due soli rinnovi di pochissime decine di euro, sottoscritti ed imposti dai soliti sindacati al servizio che hanno voluto mettere una pietra su ogni rivendicazione, anche solo sul mantenimento di livelli salariali già bassi che rendono complicatissime anche le esigenze primarie. […] In questi anni poi c’è stata anche l’esplosione dell’inflazione e per il nuovo contratto, scaduto già 3 anni fa, sarebbe normale tenere conto di un’inflazione che secondo i dati Istat ha prodotto aumenti e quindi eroso il potere di quasi il 20%. Invece finora zero aumenti ed adesso prospettano i soliti stanziamenti e le solite elemosine da pochissime decine di euro, sulle quali non mancherà l’appoggio dei soliti noti. I salari più bassi d’Europa, l’unico Paese dove siano più bassi anche rispetto a 30 anni fa. Vogliamo continuare così?“.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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