
Analisi modelli GFS 00Z 5 settembre 2016: confermata la lunga fase di tempo perturbato al Centro-Sud, più stabile sulle regioni nord-occidentali.

Analisi modelli Gfs00Z: perturbazione in arrivo sulle regioni centro-meridionali, migliore al nord-ovest
Analisi modelli Gfs00Z: perturbazione in arrivo sulle regioni centro-meridionali, migliore al nord-ovest – 5 Settembre 2016 – L’emissione di questa mattina del modello americano Gfs conferma l’azione prolungata di un sistema depressionario che determinerà sulle regioni adriatiche e al Sud generali condizioni di maltempo e diffusa instabilità e un generale calo delle temperature. Secondo l’evoluzione prevista questa mattina, il minimo depressionario al suolo tenderà gradualmente ad esaurirsi nelle successive 36-48 ore. Questo potrebbe favorire la formazione di fenomeni convettivi sparsi nel corso delle ore centrali del giorno.
Masse di aria più fresche in arrivo sul Mediterraneo centrale e sull’ Italia a causa dell’ ondulazione della corrente a getto. Inizialmente il flusso instabile scorrerà lungo i bordi orientali più estremi dell’anticiclone tuttora presente sull’Europa occidentale. Successivamente tenderà invece ad isolarsi lungo l’area balcanica, per poi muoversi in maniera retrograda sulla nostra Penisola con la formazione di un minimo depressionario sul meridione che accentuerà fenomeni sulle adriatiche mentre sul versante tirrenico ci attendiamo condizioni di tempo più stabile.
Nonostante l’elevata distanza temporale che ci separa dai giorni attuali alle dinamiche del prossimo week-end, l’isolamento della sola circolazione instabile sulle regioni centro-meridionali permetterebbe il ritorno a un regime di generale stabilità atmosferica, seppur con fenomeni convettivi in aumento nel corso delle ore pomeridiane sulle principali catene. Continua invece la fase di stabilità prevalente sulle regioni settentrionali grazie ad un vasto promontorio anticiclonico in stazionamento su gran parte del continente europeo, con valori pressori medi intorno ai 1020 hPa.
a cura di Roberto Schiaroli.