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METEO – FEBBRAIO 1929, cronistoria di un crudo INVERNO, RIGIDO e NEVOSO, i dettagli

METEO - FEBBRAIO 1929 il sogno di tanti amanti della neve, ondata di freddo storica per l'ITALIA

METEO – FEBBRAIO 1929, cronistoria di un crudo INVERNO, RIGIDO e NEVOSO, i dettagli
Cronistoria febbraio 1929, immagine di repertorio fonte Pixabay.

Tuffiamoci nel passato

In questo momento di stallo meteorologico nel nostro Paese, dove l’Alta pressione è padrona non solo dell’Italia, ma di tutta l’area mediterranea centro-occidentale, facciamo un nuovo tuffo nel passato, cimentandoci in uno dei inverni più freddi registrati dal tempo fino ad oggi. Ancora oggi viene infatti annoverato e venerato dagli amanti del freddo e della neve come fosse una divinità, andiamo a vedere di quale inverno stiamo parlando.

Inverno 1928-1929, freddo glaciale sull’Europa

Stiamo ovviamente parlando dell’inverno 1928-1929 in cui rientra a pieno la famosa ondata di freddo avuta in Europa nel febbraio 1929. Molti nostri genitori, magari appassionati di eventi estremi, se lo son fatto raccontare o lo avranno sentito raccontare dai loro nonni, perché fu un inverno in cui si registrarono ondate di freddo reiterate non solo sul nostro Paese, ma anche in tutto il vecchio continente. Noi ci concentreremo “solamente” sull’ondata di febbraio, la più famosa.

Configurazione barica 13 febbraio 1929

Neve, immagine di repertorio fonte Pixabay.

Sulla base delle ricostruzioni fatte, la configurazione barica del 13 febbraio 1929 conta di un Anticiclone di blocco che dalle Isole Azzorre si estende fin sulla Scandinavia con massimi pressori fino a 1040hPa, favorendo la discesa di aria molto gelida di origine polare continentale che dalle steppe siberiane si diresse verso l’Europa e verso l’Italia. L’ondata fu storica non solo per la sua portata, con una -24°C alla quota di 850hPa (circa 1300 metri) a ridosso delle Alpi, ma anche per la sua durata: quell’inverno infatti, fu un continuo susseguirsi di ondate fredde, come già scritto nel precedente articolo.

Temperature record, -35°C a Vienna, -20°C a Trento. Tratti fluviali e Laguna Veneta ghiacciati

Come detto nel precedente paragrafo, l’ondata di freddo viene ricordata anche per la sua portata gelida, tale da far piombare di decine di gradi sotto zero molte colonnine di mercurio europee. Stando a quanto riporta “Sienanews” le temperature più notevoli furono i -35°C di Vienna, i -31°C di Berlino, ma anche i -20°C di Trento, con Milano e Torino che si fermarono “solo” a -18°C. Inoltre, numerosi furono i tratti fluviali ghiacciati anche di fiumi importanti come il Po o l’Arno in Italia, oppure il Danubio in Europa, che presentava uno spessore di ghiaccio anche di 3 metri. La Laguna Veneta fu completamente ghiacciata. Da allora solo nel 2012 la Laguna presentò alcuni tratti ghiacciati, ma non completamente. E’ tutt’ora dunque l’ultimo episodio di totale congelamento.

Tanta neve col Blizzard di San Valentino, numerosi i disagi alla viabilità

5 giorni di bufere di neve imperversarono sull’Italia poco prima della metà di febbraio, con il cosiddetto “Blizzard di San Valentino“, che provocò non pochi disagi alla viabilità e alle linee ferroviarie. Si registrarono ritardi di qualsiasi tipo e di qualsiasi ora su tratte anche importanti. Alcuni paesi rimasero infatti isolati. Si registrarono ben 3 valanghe sulla linea ferroviaria Roma – Falconara, con la neve sui binari che raggiunse ben 7 metri di altezza (accumulo ovviamente fasullo, risultato delle 3 valanghe appunto). Le persone iniziarono ad attraversare a piedi il Po congelato. Da allora un episodio così freddo e nevoso non si è mai visto sul nostro Paese e tutt’oggi creerebbe sicuramente disagi anche importanti anche per quanto riguarda il traffico automobilistico.

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Salvatore Russo

Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, diplomato al Liceo Scientifico nel 2017 ora studente universitario. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook riguardanti la meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale meteo.

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