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Meteo mondo – Melissa infrange il record mondiale di vento – il ciclone che ha riscritto la storia

Confermata una raffica di 405 km/h: i dati delle dropsonde NOAA stabiliscono il nuovo primato assoluto

Meteo mondo – Melissa infrange il record mondiale di vento – il ciclone che ha riscritto la storia
Uragano

Un record storico nel cuore dell’uragano Melissa

L’uragano Melissa entra ufficialmente nella storia della meteorologia. Durante il suo passaggio nei pressi della Giamaica, un aereo NOAA “Hurricane Hunter”, impegnato nelle operazioni di monitoraggio, ha rilasciato una serie di dropsonde — strumenti meteorologici che scendono attraverso la tempesta misurando parametri atmosferici in tempo reale. Poco prima di toccare l’oceano, una di queste sonde ha registrato una raffica di 252 mph (circa 405 km/h), valore mai osservato prima all’interno di un ciclone tropicale. Il dato, inizialmente accolto con cautela dal National Hurricane Center, ha subito attirato l’attenzione degli scienziati per la sua eccezionalità.

La verifica scientifica: conferma ufficiale dagli esperti NSF NCAR

Per validare un valore così estremo, il NHC ha chiesto il supporto del National Center for Atmospheric Research (NSF NCAR), l’ente che da mezzo secolo progetta e sviluppa le dropsonde utilizzate nelle missioni di monitoraggio. Il team scientifico ha analizzato i dati tramite il software di post-elaborazione Aspen, verificando la coerenza delle misurazioni con le leggi fisiche, con la struttura interna dell’uragano e con il comportamento delle versioni più recenti delle sonde NRD41 prodotte da Vaisala. I controlli di qualità non hanno evidenziato anomalie: la raffica di 405 km/h è quindi ufficialmente riconosciuta come la più forte mai registrata in un ciclone tropicale, superando il precedente record stabilito dal tifone Megi (2010) con 399 km/h.

Impatto devastante nei Caraibi

L’uragano Melissa non ha fatto solo parlare di sé per il record: la sua violenza ha lasciato una lunga scia di distruzione. Le raffiche estreme, associate a un’ondata di tempesta particolarmente intensa, hanno colpito duramente Giamaica, Haiti e altre isole caraibiche. Il bilancio è drammatico: quasi 100 vittime, migliaia di sfollati e danni infrastrutturali per diversi miliardi di dollari. Le analisi del gruppo internazionale World Weather Attribution indicano che il cambiamento climatico, attraverso l’aumento delle temperature superficiali del mare, ha contribuito in modo significativo ad amplificare la potenza dell’uragano, rendendo più probabili eventi estremi di questa natura.

Uno spartiacque per la scienza e per il dibattito pubblico

La conferma scientifica del nuovo record non è soltanto un dato meteorologico, ma un campanello d’allarme sul futuro dei cicloni tropicali in un clima che cambia rapidamente. Gli studi che documentano il potenziamento degli uragani si moltiplicano da anni, mentre il dibattito pubblico continua spesso a soffermarsi su polemiche sterili e slegate dall’evidenza scientifica. Melissa diventa così un caso emblematico: un fenomeno estremo che ha mostrato, con una precisione strumentale senza precedenti, quanto la natura possa spingersi oltre gli standard a cui eravamo abituati. E quanto urgente sia ascoltare — e non ignorare — gli avvertimenti della comunità scientifica.

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Gabriele Serafini

Tecnico Meteorologo certificato secondo lo schema WMO ed iscritto all'Associazione Meteo Professionisti (AMPRO); fondatore di Meteo Lazio nel 2014, realtà che vanta una rete di stazioni meteo private. Fornisce dati meteo e bollettini per svariate sedi di Protezione Civile nel Lazio.

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