
La Dottoressa Laura Cassarà ha illustrato i sintomi tipici di diabete: ecco quali sono
Il diabete mellito è una malattia cronica che si sviluppa quando l’organismo non riesce a produrre o a utilizzare correttamente l’insulina, l’ormone che regola il livello di zuccheri nel sangue. Una glicemia troppo alta può provocare danni anche gravi a occhi, reni, cuore e sistema nervoso, spesso senza manifestazioni immediate. Secondo l’ISTAT, oltre 3,5 milioni di italiani dichiarano di soffrirne, ma si stima che vi siano almeno 1,5 milioni di casi non diagnosticati. La Dottoressa Laura Cassarà, diabetologa presso la Casa di Cura La Madonnina di Milano, ha illustrato a GruppoSanDonato.it quali sono i segnali più frequenti di questa patologia così diffusa.
I segnali più evidenti
Tra i sintomi più comuni segnalati dalla Dottoressa Cassarà c’è la necessità frequente di urinare (poliuria), spesso accompagnata da un’eccessiva sete (polidipsia). Questi segnali si manifestano soprattutto nel diabete di tipo 1, ma possono comparire anche nel tipo 2 (seppur più gradualmente). Altri campanelli d’allarme sono la perdita di peso inspiegabile, un senso costante di stanchezza e spossatezza e la comparsa di infezioni ricorrenti, in particolare a livello urinario. Anche la vista offuscata può essere un sintomo precoce da non trascurare.
Altri disturbi da non sottovalutare
Un altro segnale tipico può essere la comparsa di prurito cutaneo o genitale, legato a un’alterazione delle difese immunitarie e a un ambiente favorevole alla proliferazione di funghi e batteri. La Dott.ssa Cassarà sottolinea che spesso questi sintomi vengono ignorati o confusi con altri disturbi. Per questo motivo è essenziale sottoporsi a esami specifici della glicemia, soprattutto se si è in sovrappeso, si è sedentari o si hanno familiari diabetici. Nel diabete gestazionale, che può insorgere in gravidanza, il controllo precoce è ancora più importante per proteggere la salute della madre e del bambino.
Cause principali e strategie per affrontarlo
Le cause del diabete sono variabili: il tipo 1 è una malattia autoimmune, mentre il tipo 2 è legato a obesità, età e stili di vita scorretti. La prevenzione si basa su un’alimentazione equilibrata, esercizio fisico regolare e controlli periodici della glicemia. In caso di diagnosi, è possibile convivere bene con la malattia grazie a terapie mirate e a un supporto medico costante. Cambiare stile di vita è spesso la chiave per migliorare la qualità della vita e ridurre il rischio di complicanze gravi come infarti, ictus o danni renali.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.