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Ictus improvviso dopo i 40 anni, ecco qual è il sintomo da non sottovalutare

Dopo i quarant'anni in molti trascurono questo sintomo che può portare all'ictus, ecco tutti i dettagli

Ictus improvviso dopo i 40 anni, ecco qual è il sintomo da non sottovalutare
Ictus, ecco come riconoscerlo (Foto Pixabay)

Ictus improvviso dopo i 40 anni, ecco qual è il sintomo da non sottovalutare

L’alimentazione sana può essere molto utile per uno stile di vita salutare, ma a volte non basta per contrastare l’insorgenza di alcune patologie già presenti nell’organismo. Alcune malattie si presentano in forma asintomatica. Può capitare infatti che una persona apparentemente sana venga colpita da un ictus. Dopo i 40 anni c’è un problema che molti ignorano ad aumentare il rischio di ictus improvviso, come riporta proiezioniborsa.it. Leggi anche: Diabete e caldo, spesso i sintomi vengono confusi: ecco i motivi

Ecco come si manifesta l’ictus

L’ictus è una condizione clinica patologica. Si tratta della rottura oppure della chiusura di un vaso arterioso diretto al cervello. Nel primo caso si parla di ictus emorragico dopo la rottura del vaso. Nel secondo invece si parla di l’ictus ischemico. Le arterie che sono coinvolte molto spesso sono quelle le collo, ovvero le carotidi. I casi di ictus hanno diversi livelli di gravità e nei casi peggiori possono anche portare alla morte. Possono esserci problemi nel movimento, paresi localizzata, difficoltà nel linguaggio e nel pensiero. Si può comunque tenere sotto controllo il proprio stato di salute quando si hanno i più comuni fattori di rischio. Per ulteriori approfondimenti consulta anche il sito del Ministero della Salute.

Il problema che molti ignorano dopo i 40 anni

Dopo i 40 anni iniziano a presentarsi alcune patologie talvolta in maniera anche piuttosto precoce. Tra i fattori di rischio dell’ictus c’è il diabete mellito di tipo 2. Questa forma di diabete può derivare da due alterazioni come  l’insulino-resistenza dei tessuti o un deficit nella secrezione di insulina da parte del pancreas. Questa forma di diabete è collegata ad uno stile di vita malsano, all’obesità, al colesterolo e trigliceridi alti, ma anche ad una dieta ricca di zuccheri ed alla  sedentarietà. Da leggere anche Covid, boom di contagi e pochi vaccinati: alcuni comuni finiscono in zona rossa

La diagnosi del diabete

La diagnosi del diabete tipo 2 avviene in maniera spesso casuale dopo analisi cliniche oppure anche  alla presenza di sintomi specifici. Uno studio scientifico tedesco ha verificato la correlazione tra diabete tipo 2 e il rischio di ictus. Ecco perché in questi casi è bene tenere sempre sotto controllo il proprio stato di salute. Migliorando lo stile di vita, si può prevenire una serie di patologie più o meno gravi. La sedentarietà ad esempio è uno dei fattori da tenere in considerazione, oltre ad un’alimentazione sana.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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