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Meningite, casi in risalita in Italia: riconoscere questi sintomi può salvare la vita

Tutto ciò che c'è da sapere sulla meningite batterica da meningocco: i sintomi, le cause e come evitare conseguenze fatali

Meningite, casi in risalita in Italia: riconoscere questi sintomi può salvare la vita
Foto Pexels.com

Ecco con quali sintomi si manifesta la meningite batterica da meningocco

La meningite è una delle più gravi patologie che possano colpire l’essere umano: si tratta di un’infiammazione delle meningi, le membrane protettive che ricoprono l’encefalo e il midollo spinale, che purtroppo nella maggior parte dei casi provoca la morte del soggetto interessato. Di recente, stando ai dati, in Italia si è registrato un aumento dei casi di meningite batterica da meningococco, il che fa scattare l’allarme sia tra la popolazione che tra le autorità sanitarie. Ecco quali sono i sintomi iniziali di questa malattia (che se intercettati possono salvare tante vite), illustrati ad Adnkronos Salute dalla Dottoressa Paola Stefanelli, Dirigente di ricerca del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.

I sintomi

É una malattia – ha spiegato la Prof.ssa Stefanelli – che seppur rara ha un esordio rapido il quale può portare a complicanze serie e anche alla morte. La letalità non è bassissima anche se adesso, grazie alla vaccinazione e a trattamenti antibiotici puntuali, si riesce a gestire bene il paziente. Nella lunga lista dei sintomi compaiono febbre, vomito, mal di testa forte, rigidità della nuca, tendenza a evitare la luce forte, dolore muscolare, articolare o degli arti, stato confusionale, mani e piedi molto freddi, rash (piccole macchie puntiformi rosse o violacee, caratteristiche delle forme da meningococco) e convulsioni“. Se dunque si dovessero avvertire disturbi del genere non bisogna assolutamente sottovalutarli ma recarsi il prima possibile al Pronto Soccorso, in modo da sottoporsi a tutti gli esami del caso e confermare o scongiurare la meningite.

Differenza tra giovani e anziani

Il Dottor Paolo Bonfanti, Direttore della Struttura complessa di Malattie infettive della “Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori” di Monza e Professore all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ha aggiunto ad Adnkronos Salute che “nelle persone più giovani la malattia tende a manifestarsi con segni e sintomi abbastanza caratteristici, ma che possono avere un’evoluzione molto rapida ed è il motivo per cui qualche caso di meningite fatale purtroppo ogni tanto ancora lo vediamo. Nell’anziano è molto diverso, perché a volte i sintomi classici non compaiono. Magari compare uno stato di sopore e capita che la meningite non venga riconosciuta prontamente. Magari il paziente entra in ospedale e passano ore prima che venga fatta la diagnosi. Diciamo che soprattutto nella popolazione giovane ci sono dei sintomi più eclatanti, nell’anziano invece è una sfida a volte riconoscerla“.

Le cause della meningite

La meningite batterica acuta, infiammazione delle membrane di tessuto connettivo che avvolgono e proteggono il cervello e il midollo spinale, può essere causata dall’entrata in contatto con batteri come gli streptococchi del gruppo B come lo Streptococcus agalactiae, lo Streptococcus pneumoniae, il Neisseria meningitidis e l’Haemophilus influenzae di tipo B. Questa patologia, trasmissibile da persona a persona tramite goccioline di saliva o secrezioni nasali, può colpire sia persone adulte che bambini e ragazzi ma sono proprio questi ultimi ad avere la peggio, oltre ai soggetti anziani che hanno un sistema immunitario più debole o indebolito da altre gravi malattie.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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