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Nomofobia, ecco quali sono i sintomi e come affrontarla

Come combattere una delle patologie più diffuse (e silenti) al mondo? Ecco di cosa si tratta e perché è difficile sbarazzarsi di questo disturbo

Nomofobia, ecco quali sono i sintomi e come affrontarla
Foto Wikipedia

Tutto ciò che c’è da sapere slla nomofobia: di cosa si tratta, come intercettare questa patologia e cosa fare

La nomofobia è una delle patologie più particolari, e alle lunghe pericolose, dei giorni d’oggi: si tratta della paura incontrollata di rimanere sconnessi da Internet, una conseguenza sia dell’evoluzione della tecnologia che dell’avvento sempre più importante dei social. É un problema che non va assolutamente sottovalutato, sebbene qualcuno potrebbe sminuirlo. Ecco quali sono i sintomi tipici della nomofobia e come affrontarla, come riportato da IlGiornale.it.

I sintomi della nomofobia

Il termine nomofobia deriva dall’inglese “no-mobile phobia” e rappresenta la frustrazione e la sofferenza tipica che si prova quando non si ha il cellulare a portata di mano: chi ne soffre è assalito da un senso di panico e dalla paura di non essere rintracciabile, di perdersi una notifica o una comunicazione. Queste persone sono costantemente connesse e si portano lo smartphone con sé dappertutto, persino in bagno. I sintomi più “blandi” sono atteggiamenti maniacali di controllo del cellulare con l’obiettivo di controllare il livello di batteria, oppure sbalzi d’umore e stati d’ansia al pensiero di veder esaurito il credito o i Gb a disposizione per connettersi.

I campanelli d’allarme più gravi

La nomofobia può anche degenerare in sintomi più gravi e disturbi fisiologici determinati come battito cardiaco accelerato, mancanza di respiro, tremori, vertigini, nausea, segnali che sembrerebbero un’esagerazione ad occhi esterni ma che comunque fanno parte di una patologia ormai certificata (e con la quale probabilmente convivono milioni di persone al mondo). Ma cosa fare per contrastarla ed evitare di diventare schiavi di essa?

I comportamenti da tenere

Premettendo che non esiste una “cura” specifica e immediata per la nomofobia, tuttavia ci si può abituare ad autodisciplinarsi: si può iniziare imponendosi di stare scollegati dallo smartphone per un breve periodo di tempo che poi nei giorni a seguire aumenterà, momenti da dedicare ad attività come suonare uno strumento musicale, leggere un libro, disegnare, scrivere o incontrare altre persone, in modo da aumentare il senso di efficacia e l’autostima. Sarebbe anche buono evitare di tenere lo smartphone davanti a noi quando si è in presenza di altre persone, sia per un discorso di educazione e rispetto che (appunto) per renderci meno dipendenti dal telefono.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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