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Quanto deve durare la pennichella per far bene al fisico? Tutto ciò che c’è da sapere

Quanto deve durare la pennichella per far bene al fisico? Tutto ciò che c’è da sapere
Quanto deve durare la pennichella per far bene al fisico? Tutto ciò che c'è da sapere - Foto PixaBay

Quanto deve durare la pennichella per far bene al fisico

La pennichella pomeridiana è spesso un salvavita per milioni di persone: “appoggiarsi” sul letto, sul divano o persino in auto può aiutare a rilassarsi un po’ dopo una mattinata faticosa e recuperare le energie per il resto della giornata. Ma quanto deve durare la pennichella per avere solo effetti benefici e non rallentare il fisico? Ce lo spiega il sito Cosmopolitan.com.

I segreti della pennichella

Al cervello umano bastano 6 minuti di sonno per recuperare un po’ di energie, ma ovviamente è impensabile una pennichella di soli 6 minuti, non si farebbe nemmeno in tempo ad entrare “in trance”. La durata ideale della cosiddetta “siesta” è dunque di 30 minuti: in quest’arco temporale il cervello ottiene soltanto benefici e non si rischia di compromettere il sonno notturno. Pennichelle di oltre 30 minuti infatti, spiega Cosmopolitan, contribuiscono a sviluppare insonnie e creare disagi al metabolismo. Attenzione quindi, è consigliato mettere una sveglia che vi riporti alla realtà dopo il riposo di mezzora, freschi come rose!

Le regole da seguire

La pennichella ci fa tornare energici e in forze, quasi come la “classica dormita” di 7/8 ore, ma ci sono delle importanti regole da seguire: essa non va mai fatta dopo le ore 15 se non si mangia alle ore 13 (per evitare problemi di digestione) né nel tardo pomeriggio (per non compromettere il riposo notturno). Se invece si riesce a pranzare intorno alle ore 13 è possibile addormentarsi intorno alle 14/14.30 e svegliarsi mezzora più tardi senza problemi.

Perché andando avanti con l’età dormiamo meno?

É un luogo comune quello secondo il quale invecchiando si dorme meno oppure è una verità fondata ? Ormai sappiamo con certezza, come riporta un articolo pubblicato sulla rivista Focus, che dormire almeno 7-8 ore al giorno è fondamentale per stabilizzare umore e metabolismo. Ma superati i 60 anni fare una notte di sonno ininterrotta è quasi impossibile. Anche la qualità del nostro sonno scade sempre di più e i cosiddetti micro-risvegli si moltiplicano col trascorrere del tempo.

A 25 anni è più facile fare un sonno profondo ma con il passare dell’età diventa una chimera. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che il sonno profondo è di fondamentale importanza per trasferire la cosiddetta memoria a breve termine, concentrata nell’ippocampo alla corteccia prefrontale. Una scarsa qualità del sonno rallenta di molto questa facoltà cognitiva e quindi è più facile dimenticare le cose. Ma perchè gli anziani dormono poco?

Ecco cosa succede all’organismo

La scienza spiega che questa carenza di sonno è dovuta al venire meno di neuroni nel nucleo preottico ventrolaterale dell’ipotalamo anteriore, un’area del cervello che regola il ritmo sonno-veglia. Si tratta di quei neuroni deputati a farci capire che è arrivato il momento di andare a dormire.

Come recuperare il sonno perduto

Con il venir meno dei neuroni nell’area cerebrale, spiega Focus, la qualità del sonno viene pregiudicata così come anche la memoria come è stato dimostrato da uno studio che è stato condotto su persone over 65. E allora come recuperare il sonno perduto? In realtà il sonno perduto non possiamo recuperarlo mai del tutto, però l’abitudine della classica pennichella pomeridiana è un rimedio tampone che migliora di molto la situazione. Ovviamente è di fondamentale importanza non fare un riposo pomeridiano troppo lungo per non pregiudicare quello notturno.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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