
Si chiamano supercelle e provocano i temporali più potenti e distruttivi al mondo. Ecco alcune spettacolari immagini
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Supercelle: gli enormi temporali che spaventano i meteorologi
Supercelle: Gli enormi temporali che spaventano i meteorologi – Le supercelle sono senza dubbio il fenomeno temporalesco più potente e pericoloso tra tutti quelli classificati. Sono eventi estremamente rari anche se spesso il termine è usato impropriamente per descrivere temporali di media potenza. Si tratta di tempeste caratterizzate dalla presenza di un mesociclone, ovvero di una bassa pressione che si muove secondo un movimento rotatorio . La superficie delle supercelle puà estendersi per svariati chilometri, infatti ne sono state osservate alcune grandi centinaia di chilometri. Ma come si formano questi pericolosi temporali? Il modello di formazione di una supercella è stato descritto da Leslie Limone e A. Doswell nel volume: “Thunderstorm Evolution e Mesocyclone Structure”. [..]
Gli studiosi hanno osservato che può accadere che delle correnti ascensionali estremamente forti siano in grado di sollevare l’aria verso l’alto. Mentre sale, l’aria viene avvitata attorno ad un asse verticale, formando una sorta di spirale. Questa struttura rappresenta il cosiddetto mesociclone delle supercelle. Questo vortice d’aria alto dai 3 ai 16 chilometri che provoca dei terribili temporali comincia a ruotare intorno all’asse verticale. Affinchè si formi questo tipo di struttura, però, è necessaria la concomitanza di tre fattori: la presenza di venti miti, ma molto umidi, negli strati dell’atmosfera prossimi alla superificie terrestre, la rotazione in senso orario e una certa modulazione del vento poco a poco che si sale di altitudine, ed è importante, infine, che ci sia una certa inversione termica alle quote atmosferiche medie. Vale a dire che tra i due e i quattro chilometri la temperatura, invece che scendere con la quota, deve tendere a salire.
Con le condizioni climatiche giuste, le supercelle possono svilupparsi in qualsiasi parte del mondo. I luoghi, però, dove se ne osservano quantità maggiori sono la zona della Grandi Pianure negli Stati Uniti d’America, nella parte meridionale del Canada, in Argentina, in Messico, in parte dell’India, in Bangladesh, Australia e Sud Africa. Raramente fanno la loro comparsa anche in Europa.