
Coronavirus, le situazioni corrono ai ripari contro la quarta ondata
Il peggioramento della situazione epidemiologica in atto in tutta Europa, e anche in Italia, sta costringendo le istituzioni a correre ai ripari. La quarta ondata di Coronavirus ha fatto innalzare il livello di allerta, convincendo i Governi ad introdurre ulteriori misure per contenere la diffusione del virus. Lo ha fatto anche l’Italia, istituendo il Super Green Pass. Il rischio, però, è che possa non bastare. Per questo sono allo studio ulteriori provvedimenti.
Obbligo vaccinale? Sì ma ad una condizione
L’obiettivo principale è quello di dare un’ulteriore spinta alla campagna vaccinale, in particolare alle somministrazioni delle terze dosi che serviranno a proteggere la popolazione in vista dei mesi freddi. È per questo motivo che anche l’Italia sta pensando anche all’obbligo vaccinale: il Presidente del Consiglio Mario Draghi, inizialmente contrario, ha aperto all’ipotesi dopo i colloqui avuti negli ultimi giorni con le forze di maggioranza. Ad una condizione, come riporta Ilgiornale.it: l’obbligo, se scatterà, sarà per fasce di età.
Si pensa al modello greco
L’Italia, insomma, guarda al modello greco: obbligo solo per gli over 60. Almeno all’inizio: poi successivamente il Governo potrebbe valutare l’estensione dell’obbligo a tutta la popolazione. Quello dell’obbligo vaccinale non è più un tabù. E si iniziano a valutare le tempistiche: si attenderà innanzitutto la scadenza degli ultimi provvedimenti sul Super Green Pass e obbligo per sanitari e personale scolastico per avere un primo bilancio. Si valuterà quindi l’adesione alla campagna vaccinale, ma anche la situazione epidemiologica.
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La situazione negli altri Paesi
Se l’Italia deciderà di intraprendere la strada dell’obbligo vaccinale, insomma, non lo farà prima di febbraio. Altri Paesi già hanno deciso in tal senso: in Austria scatterà l’obbligo dal primo febbraio, con il rischio di una multa da 3.600 euro; in Grecia ci sarà una sanzione di 100 euro al mese per gli over 60 non vaccinati; in Germania il vaccino è obbligatorio solo per gli appartenenti alle forze dell’ordine.
Ursula von der Leyen apre, Di Maio frena
Anche Ursula von der Leyen, presidente della commissione Ue, ha aperto all’obbligo vaccinale: “Fino a due tre anni fa non lo avrei mai pensato, ma è tempo di discutere sull’obbligo vaccinale”. In Italia ci sono favorevoli e contrari, ma nel nostro Paese la campagna vaccinale ha raggiunto buoni numeri e per questo, secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, “per ora ci possiamo permettere di non affrontare ancora questo argomento”.
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Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.