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Diabete, attenzione a questi 6 sintomi poco conosciuti, potrebbero essere un campanello di allarme

Ecco in che modo è possibile intercettare il diabete: i sintomi particolari della patologia

Diabete, attenzione a questi 6 sintomi poco conosciuti, potrebbero essere un campanello di allarme
Misurazione glicemia. Immagine di repertorio. ANSA/LUIGI MISTRULLI. Fonte foto: ansa.it

Ecco quali sono i sintomi meno noti del diabete, cosa fare e come intercettarli

Il diabete è una delle patologie più fastidiose e potenzialmente pericolose per l’uomo: si tratta, come tutti sapranno, dell’eccesso di glucosio nel sangue dovuto ad un’alterata quantità o funzione dell’insulina, condizioni che necessitano di un trattamento ben preciso per contenere il problema. Il diabete può essere intercettato attraverso dei sintomi inconfondibili, in seguito ai quali bisogna recarsi il prima possibile dal medico di fiducia per accertamenti. Ce ne sono poi altri, meno noti e che tenderebbero ad ingannare chi li accusa: ecco quali sono, come riportato da Humanitas.it.

I sintomi meno conosciuti del diabete

Il primo particolare campanello d’allarme riguarda problemi alla vista: elevati livelli di glucosio nel sangue, infatti, possono danneggiare i capillari sanguigni dell’occhio causando la retinopatia diabetica (che porta fino alla perdita di questo importante senso). Attenzione poi anche a improvvisi e persistenti formicolii, intorpidimenti ai piedi, gambe, mani o braccia i quali possono essere sintomi di diabete non diagnosticato. Da tenere d’occhio anche a stanchezza e affaticamento immotivati, causati da un cattivo funzionamento dei reni.

Altri sintomi

Il diabete può apparire, inoltre, sotto forma di strani dolori al petto o bruciori all’altezza della bocca dello stomaco. C’è poi il problema della disfunzione erettile (alti livelli di glucosio nel sangue possono danneggiare i nervi e i vasi sanguigni che rendono possibile l’erezione maschile) e problemi di gengive e alito cattivo, anch’essi derivati da alti livelli di glucosio nel sangue che possono favorire anche la proliferazione di batteri responsabili della formazione di placca dentaria.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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