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Martedì 12 Marzo
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Variante Eris, i sintomi compaiono una settimana prima del tampone positivo. Ecco quali sono

Covid, variante Eris: la peculiarità che riguarda l'incubazione, quali sono i sintomi e il parere sulle vaccinazioni.

Variante Eris, i sintomi compaiono una settimana prima del tampone positivo. Ecco quali sono
Variante Eris, ecco come curarla

Variante Eris, i sintomi compaiono una settimana prima del tampone positivo. Ecco quali sono

La variante Eris ha riacceso i riflettori sul Covid. L’aumento di contagi registrato in Europa, Italia compresa, sembra essere dovuta alla diffusione di questa nuova variante. Sono in corso degli studi su questo ceppo del virus, per capirne le motivazioni della sua capacità infettiva, sui sintomi che causa e sui tempi di incubazione. A tal proposito, è emerso che la peculiarità di questa variante è che i sintomi compaiono circa una settimana prima di riscontrare un tampone positivom cosa che accade quando la sintomatologia peggiora.

Sintomi variante Eris prima del tampone positivo

Come riporta Il Messaggero, il dottor Thomas Moore, esperto di malattie infettive presso l’Università del Kansas, ha spiegato a cosa sarebbe dovuto questo fenomeno: “ci vuole un po’ di tempo prima che il virus venga diffuso in quantità sufficienti per essere rilevabile. Se presenti sintomi e inizialmente il test è negativo, dovresti eseguire nuovamente il test dopo 48 ore. La possibilità di un test positivo aumenta significativamente a giorni alterni“. I sintomi della variante Eris sono: mal di gola, tosse secca, congestione, naso che cola, dolori muscolari e articolari. Nausea, vomito e diarrea sono meno frequenti. In realtà, i sintomi sono simili a quelli della variante Omicron.

La velocità di trasmissione

Questa nuova variante Eris sta diventando dominante, pare che la mutazione l’abbia resa più resistente agli attacchi del sistema immunitario. Ma pesa anche il livello di guardia che si è abbassato nei confronti del virus. Lo studio dell’Università dell’Insubria ha valutato l’effetto di una particolare mutazione (F456L) avvenuta a livello della proteina Spike del virus, che conferirebbe a questa variante una maggiore capacità di sfuggire alle difese anticorpali.

Vaccino, le raccomandazioni dell’Ema

L’Agenzia europea del farmaco Ema insieme all’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, hanno “raccomandato di focalizzare le campagne vaccinali su anziani, persone dai 6 mesi di età con patologie che aumentano il rischio di Covid grave, donne incinte, operatori sanitari e individui che vivono in prossimità di soggetti vulnerabili. Considerando come sono andate le campagne vaccinali l’anno scorso, è bene focalizzarsi dove l’impatto è maggiore, ovvero chi rischia di più di essere ospedalizzato“. Lo ha spiegato all’Adnkronos Salute Marco Cavaleri, responsabile ‘Rischi sanitari e Strategie vaccinali dell’ente regolatorio Ue, e a capo della Task force emergenze.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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