Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero

Giovedì 21 Marzo
Scarica la nostra app

Su un meteorite atterrato nel 2018 ritrovati antichi composti organici extraterrestri

Migliaia di antichi composti organici sono stati ritrovati su un meteorite caduto sulla Terra a gennaio 2018: grazie a composti simili potrebbe essere nata la vita sul nostro pianeta?

Su un meteorite atterrato nel 2018 ritrovati antichi composti organici extraterrestri
Una palla di fuoco brillante ha illuminato il cielo, tantissimi avvistamenti dal New Hampshire alla Carolina del Nord, foto Pixabay

Su un meteorite atterrato nel 2018 ritrovati antichi composti organici extraterrestri

Un team di scienziati ha esaminato un meteorite, grande all’incirca quanto una noce, che è entrato nell’atmosfera terrestre ed è poi atterrato sul lago ghiacciato Strawberry ad Amburgo, nel Michigan, quasi tre anni fa, ovvero lo scorso 16 gennaio 2018. Nel corso della sua discesa l’oggetto, che in un’analisi pubblicata pochi giorni fa sulla rivista Meteoritics & Planetary Science ha restituito informazioni molto importanti, ha illuminato alcune aree del Canada e degli Stati Uniti. Leggi anche La Via Lattea potrebbe ospitare almeno 300 milioni di pianeti abitabili

Analisi possibile grazie al rapido recupero del meteorite

Il team di ricercatori, infatti, è riuscito a ritrovare sul meteorite 2.000 molecole organiche risalenti a quando il nostro sistema solare era giovane: proprio composti simili potrebbero aver seminato l’emergere della vita microbica sulla Terra, come riporta Everyeye.it. L’analisi è stata resa possibile dal rapido recupero del meteorite dalla superficie ghiacciata del lago, grazie al quale non è stato dato tempo all’acqua liquida di penetrare nelle fessure e di contaminare la pietra cosmica con spore terrestre e microbi. Leggi anche Il “defunto” Philae ha svelato il suo ultimo mistero spaziale

Il calore ha sciolto quasi totalmente la meteora

Proprio il rapido recupero ha reso possibile l’analisi sul meteorite come se fosse stato appena raccolto dallo spazio, anche se durante la discesa il calore estremo ha sciolto fino al 90% della meteora: la parte sopravvissuta è racchiusa in una crosta di fusione di un millimetro di spessore di vetro fuso. Quanto ritrovato al suo interno è una testimonianza incontaminata della geochimica della roccia nello spazio. Leggi anche L’asteroide 2018VP1 sta per sfiorare la Terra: ecco in quale giorno “passerà accanto” al nostro pianeta

I dettagli dell’asteroide

L’asteroide, secondo la ricerca, si è formato circa 4.5 miliardi di anni fa ed è classificato H4. Cosa significa questa sigla? H indica il fatto che si tratti di un meteorite roccioso ad alto contenuto di ferro, mentre il numero – in questo caso 4- significa che il meteorite ha subito un metamorfismo termico sufficiente a cambiare la sua composizione originale: rientra in questa categoria solo il 4% dei meteoriti che arrivano sulla Terra oggi. 2.600 i composti organici o contenenti carbonio ritrovati all’interno del meteorite.

Quali sono i meteoriti più grandi ritrovati sulla Terra?

Il meteorite in questione, caduto sulla Terra lo scorso 16 gennaio 2018, è grande all’incirca quanto una noce. Sul nostro pianeta, nel corso degli anni, sono stati ritrovati meteoriti molto più grandi: il più grande in assoluto a Hoba, in Namibia, dal peso di 60 tonnellate, ritrovato nel 1920; a seguire uno dal peso di 37 tonnellate ritrovato nel 1969 in Argentina.

La nostra newsletter! Ricevi gli aggiornamenti e le ultimissime su Meteo e Scienza via mail!

ISCRIVITI ORA!

Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

SEGUICI SU:

Ultima Ora

Ultima Ora Terremoto