Jannik Sinner, ieri l’incontro con Mattarella
Nella giornata di ieri Jannik Sinner e la squadra azzurra che ha conquistato la Coppa Davis sono stati ricevuti da Sergio Mattarella al Quirinale. Dopo l’incontro con il Presidente della Repubblica, arrivato il giorno dopo a quello con la Premier Giorgia Meloni, la vetrina romana del tennista 22enne è terminata ed ora il campione azzurro avrà la possibilità di riprendere la racchetta in mano e di tornare ad allenarsi: Sinner, infatti, si sente molto a più agio su un campo da gioco che in occasioni mondane. Prima di riprendere gli allenamenti, però – come si legge su “Fanpage.it” – il fresco vincitore degli Australian Open avrà la possibilità di riabbracciare la sua famiglia. A proposito di famiglia, nella conferenza stampa dell’altro giorno Sinner aveva ammesso: “Ho fatto un casino…”.
La dedica dopo la vittoria in Australia
Dopo aver trionfato agli Australian Open, Jannik Sinner – come riportato da “Fanpage.it” – si era reso protagonista di un gesto davvero toccante: vale a dire la dedica nei confronti di papà Hanspeter e mamma Siglinde: “Vorrei che tutti quanti avessero i miei genitori perché mi hanno sempre permesso di scegliere”. Sinner, inoltre, ha augurato a tutti i bambini di avere quella libertà che ho avuto lui. Parole davvero molto belle che, tuttavia – come svelato dallo stesso numero 4 del mondo – hanno avuto un rovescio della medaglia.
“Ho fatto un casino…”
Nel corso della conferenza tenuta con il Presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, Sinner ha spiegato – come riportato da “Fanpage.it” – che quando si vince si ha la possibilità di ringraziare un po’ tutti e questo ha un lato positivo, ma anche uno negativo: “La cosa negativa è che ci sono tante persone fuori dalla casa dei miei genitori ed è un po’ un casino. Quindi da una parte lì ho fatto il casino”. Nell’altro senso Sinner ha spiegato che esistono genitori che mettono semplicemente un po’ di pressione ai ragazzi: a volte questa cosa funziona, altre no, ma lui intendeva fare solo un discorso generale volto a lasciare libertà, chiarendo però che lui conosce solo la sua storia che gli ha insegnato dei valori buoni, ma ogni genitore è diverso.
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