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Pressione alta, ecco quando bisogna preoccuparsi: sintomi e conseguenze

L’ipertensione arteriosa è una condizione per la quale i valori della pressione superano gli standard fisiologici in maniera costante: quando preoccuparsi

Pressione alta, ecco quando bisogna preoccuparsi: sintomi e conseguenze
Pressione alta. Foto Pixabay.com

Ecco quali sono i valori preoccupanti e perchè occorre puntare sulla prevenzione

Avere costantemente la pressione alta può mettere seriamente a rischio l’incolumità degli esseri umani. Quando si soffre di ipertensione occorre consultare, senza esitazioni, un medico per adottare le dovute contromisure. La pressione alta, fra l’altro, è uno dei principali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, ecco perchè occorre prevenirla curando l’alimentazione e facendo attività fisica costantemente. Esistono diversi livelli di gravità di ipertensione arteriosa, in base ai valori pressori. In ogni caso si tratta di un“killer silenzioso” ecco perchè questo disturbo va diagnosticato in tempi rapidi.

Cos’è l’ipertensione

L’ipertensione arteriosa è una condizione per la quale i valori della pressione superano gli standard fisiologici in maniera costante durante l’arco della giornata. Sappiamo che nel corso della giornata i valori della pressione subiscono alterazioni significative in base all’orario, alla regolarità dell’attività fisica, ai livelli di stress e ansia e alla stessa digestione Normalmente i valori che sono considerati accettabili sono i seguenti: pressione diastolica (la pressione minima) non superiore a 90 mm/hg e pressione sistolica (pressione massima), non superiore ai 140 mm/hg. Se la pressione si alza, il cuore pompa con maggiore forza il sangue nelle arterie. Si parla di ipertensione lieve quando i livelli oscillano tra 130/85 mm/hg e 139/89 mm/hg.

I valori che devono preoccupare

Quando la pressione sanguigna oscilla tra 140/90 mm/hg e 159/99 mm/hg, si parla di ipertensione moderata. Quando invece i valori salgono sopra i 160/100 mm/hg allora il grado di ipertensione è elevato. Se i valori salgono sopra i 180/110, siamo in presenza di una grave ipertensione che richiede una terapia tempestiva. L’ipertensione è una condizione ma non una malattia. Rappresenta però un fattore di rischio che può aumentare le probabilità di evento cardiovascolare.

Ipertensione primaria e secondaria

Occorre fare una doverosa distinzione tra ipertensione primaria e ipertensione secondaria. L’ipertensione primaria non dipende da una causa specifica, ma da un’alterazione intrinseca dei meccanismi che regolano la pressione. L’ipertensione secondaria sottintende la presenza di una malattie congenita o acquisita che riguarda reni, cuore o vasi sanguigni. In questo caso la la terapia deve essere mirata al fine di ripristinare i valori normali. Spesso chi soffre di ipertensione, non ne è al corrente perchè la pressione alta non si manifesta con sintomi particolari perchè l’organismo tende ad abituarsi. Ecco perchè occorre sottoporsi frequentemente al controllo dei valori pressori, in modo tale da prevenire questa condizione molto pericolosa per il nostro sistema cardiovascolare.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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