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Meteo Italia: atteso nuovo peggioramento nelle prossime ore, poi irruzione polare-marittima

di

centro meteo italiano

Tempo in costante peggioramento sulla nostra Penisola a partire dalle prossime ore: attesa neve a quote medie sull’Appennino

Come già vi stiamo raccontando ormai da diversi giorni, i principali centri di calcolo sono ormai piuttosto allineati sulle dinamiche attese in Italia nei prossimi giorni. In base a quanto si evince anche dalle emissioni di questa mattina, infatti, il crollo del fronte polare sui settori centrali dell’Europa determinerà l’instaurarsi di una vasta e profonda ciclogenesi che andrà a coinvolgere anche la nostra Penisola portando maltempo e neve a quote localmente molto basse. Tuttavia, per il dettaglio relativo alla previsione saranno ancora necessari importanti aggiornamenti per poter valutare al meglio in primis le aree maggiormente colpite dai fenomeni più intensi (oltre a questi, sono attese forti raffiche di vento e mareggiate lungo i settori maggiormente esposti) e dalle nevicate che localmente potrebbero presentarsi abbondanti lungo le aree alpine e appenniniche. Facendo un passo indietro e tornando alla giornata di oggi, domenica 20 gennaio 2019, come anche anticipato all’interno del precedente editoriale, torneranno maltempo e fiocchi di neve diffusi a quote medie lungo l’arco appenninico. Il peggioramento già dalla giornata di ieri, sabato 19 gennaio 2019 e dalle ore notturne appena trascorse, si è fatto strada tra la Sardegna e i settori costieri di Lazio e Campania portando così le prime piogge.

Prima parte di giornata all’insegno di maggiore stabilità su buona parte del Paese, ma con molte nubi

La mattinata di oggi, domenica 20 gennaio 2019, verrà caratterizzata da condizioni a tratti più stabili sulle regioni centro-settentrionali mentre le prime piogge andranno comunque a coinvolgere le regioni tirreniche di Toscana, Lazio e Campania. Il flusso di correnti umide e instabili tenderà comunque ad intensificarsi nelle ore pomeridiane portando piogge e maltempo su gran parte delle regioni settentrionali.

Tempo instabile anche a fine mese, possibile l’arrivo di aria fredda continentale?

Gli effetti dello split verificatosi in stratosfera ad opera di una singola onda, tenderanno ad essere gradualmente dilazionati nel tempo a causa di un evidente ritardo nella ripartenza del Vps ai piani più alti (10 hPa). Questo, difatti, ha provocato una mancata trasmissione immediata di quanto avvenuto in questa porzione di atmosfera provocando una temporanea accelerazione della corrente a getto in uscita dagli States. Nella parte finale del mese, tuttavia, non è esclusa una propagazione più netta con un vasto momento antizonale anche sul comparto europeo.

 

 

 

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